Viaggio in taxi con sorpesa

Viaggio in taxi con sorpesa

Avrò avuto 28 anni. Sciopero dei mezzi a Roma, Piazza Quadrata. Non mi resta che il taxi. Ma al posteggio ce n’è solo uno e un signore è appena salito. Il tassista tira giù il finestrino e si espone: “Se vole glie damo ‘n passaggio. È d’accordo?” chiede al passeggero. Va bene, risponde il passeggero, e salgo accanto al conducente. Mi giro a ringraziare l’uomo col cappello nero e la sciarpa rossa che sedeva dietro: era Fellini! FELLINI!! Altro che ringraziare per il passaggio, ringraziare e basta. Mille pensieri, chissà perché, la tremarella, mille domande: perché Steiner si uccide? Perché il sogno? Saraghina, la tabaccaia, Gradisca, ma per lei le donne esistono anche al di fuori al sesso? E Roll, la magia, l’esoterismo torinese, Giulietta degli spiriti? E Zampanò, Gelsomina, la poetica della periferia? E Cabiria, il suo sorriso finale sul quale piango anche senza rivedere il film? E il realismo visionario? E Castaneda, gli insegnamenti di Don Juan, è vero che è andato in Perù a cercarlo? Invece zitta, impietrita, paralizzata guardavo davanti. Il taxi entra trionfale in Via Veneto e con lui io e Fellini! Un viaggio in mongolfiera da finale della Città delle donne, un volo sciamanico, un trip psichedelico, una caduta come quella del sogno di 8 e 1/2 e mezzo “giù definitivamente!”. Il taxi gira in una via e Fellini è già arrivato a destinazione. Paga, scende. Sono disperata, affranta per la mia impreparazione, per la mia inadeguatezza. Bisogna sempre esser pronti a incontrare Fellini! Mi giro dove stava seduto e vedo i suoi occhiali. Mi allungo a prenderli e glieli porgo dal finestrino: “MAESTRO! I suoi occhiali”… che si sappia che lo avevo riconosciuto, che sapevo chi fosse, che era capitato a me di salire su quel taxi. “Grazie!” Rispose sorridendomi, e mi parve tantissimo! Un’attenzione, una complicità, una confidenza…che finì subito. Il taxi ripartì, portandomi via stordita, ubriaca, ancora tremante. Cerco conforto nel tassista: “Ma lei si rende conto di chi ha portato a bordo del suo taxi?” “No”, risponde. “Era Federico Fellini!” “Ma và? A me me pareva ‘n vecchietto come n’artro.”

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