Alan Lomax

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Alan Lomax, l’uomo che registrò il suono del mondo, nasceva il 31 gennaio del 1915. “L’investigazione condotta tra i vicini dimostra che è un individuo molto strano: si interessa soltanto di musica folk, non dà alcun valore ai soldi e praticamente non si cura del suo aspetto.” Si legge nel rapporto che l’FBI stilò su di lui nel 1940, bollando come “scontroso, pericoloso e inaffidabile” il pioniere dello studio della musica di tradizione orale, della ricerca e delle ripresa sonora sul campo. Lomax girava gli stati del Sud a caccia della musica più vera, raccolta “nei luoghi in cui si soffriva maggiormente”, i campi di lavoro e le carceri, dove il blues, il soul e il canto responsoriale, davano il ritmo, consolavano, curavano le ferite. Ha fatto conoscere al mondo il cuore africano della musica americana, ha scandagliato le radici del jazz, portato alla luce il country, ha scoperto talenti eccezionali, ha traghettato fino a noi le voci di un mondo che stava scomparendo, girandolo in lungo e in largo da vero militante del suono, con l’urgenza di catturare la voce umana, armato di registratore, il mitico magnecord, un mobile, praticamente, utile anche per lo storico rilevamento che fece in Italia nel 1954 insieme a Diego Carpitella, con tremila registrazioni e migliaia di fotografie in bianco e nero, per scoprire nella musica una radice comune a tutti popoli. Musica che immaginò come un insieme di “diecimila ponti che si possono percorrere, dove gli uomini possono incontrarsi e dirsi “tu sei mio fratello!””. L’FBI aveva ragione: davvero pericoloso.

https://www.raiplaysound.it/audio/2017/07/Alan-Lomax—Wikiradio-del-19072017-17eb9588-66f7-4f23-8b93-3f1715eab266.html

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