Ascolta qui il programma su Beatrice Blackwood
“Ecco un gruppo di Kukukuku – scrive l’antropologa Beatrice Blackwood, che scattò questa fotografia alla fine degli anni Venti alle isole Salomon – qui li vediamo in occasione della loro prima presentazione a Sally. Questa gattina è stata una delle mie migliori risorse, sia dal punto di vista professionale che personale. Alcuni dei vecchi guerrieri più duri, passavano ore a trascinare pezzi di spago con cui lei potesse giocare.” Le occasioni che, in antropologia, permettono di consolidare relazioni con i propri informatori possono arrivare in maniera del tutto inaspettata. Come successe a questa intraprendente donna inglese, una di quelle studentesse che, fino agli anni Venti, venivano tollerate dalla Oxford University solo come uditrici, alle quali non era permesso immatricolarsi e neppure sostenere gli esami. “Nel migliore dei casi erano percepite come potenziali assistenti, nel peggiore come intruse minacciose.” Quando poi dal 1920 Oxford riconobbe le donne come studentesse a tutti gli effetti, la Blackwood si prese due lauree in un giorno e il 27 aprile del 1929 partì per altri lidi. Racconto la sua storia a Wikiradio.