ESTAMOS EM PLENO MAR
Non si ripete il miracolo di Torre Melissa, quando il 10 gennaio 2019 furono salvati nella notte 51 naufraghi curdi in balìa del vento e dei marosi. Qui sulla stessa costa crotonese, a cinquanta chilometri dalla mia finestra, stesso vento, stesso freddo, si spacca un barcone con almeno 250 persone a bordo, provenienti da Afghanistan, Siria, Iran, Iraq. Fa freddo, la spiaggia è isolata, lontana dai centri abitati. Quando se ne accorge qualcuno ci sono già più di cento morti, bambini, neonati. “Estamos em pleno mar”, siamo in alto mare, scriveva il poeta antischiavista Antonio Castro Alves a proposito delle navi negriere “antri d’inferno nell’oceano” che dall’Africa portavano uomini e donne schiavizzate in catene in Brasile, partendo dalla spiaggia di Ouidah, in Benin, dove ho scattato questa fotografia. Ma la schiavitù in Brasile è stata abolita nel 1888. Oggi, qui nell’estremo Sud del ricco, “civilizzato” e colonizzatore continente europeo siamo ancora in alto mare.