Per l’ascolto del programma https://www.raiplaysound.it/playlist/lesignoredibahia
Si è madri in tanti modi. “Coloro che si prendono cura del culto degli Orixas sono le Signore di Bahia, una più bella e sapiente dell’altra, principesse e regine, le iya, le madri del popolo” Jorge Amado

Fotografia (C) di Patrizia Giancotti
Le vite delle storiche sacerdotesse del culto degli orixás, di Iyá Nassô, Tia Ciata, Mãe Sehnora, Mãe Menininha do Gantois nelle quattro puntate di “Vite che non sono la tua”.
Salve Tia Ciata, che da Bahia scappò a Rio per sfuggire alle persecuzioni contro gli africani e la loro cultura. Cuoca, musicista, iniziata a Oxum delle acque dolci, aprì la sua casa ai maggiori musicisti carioca. Quegli incontri promuovevano mescolanze musicali mai sperimentate prima, lì i ritmi che nel terreiro richiamavano gli orixás si sovrapponevano, acceleravano, si alzavano dal terra in volo e si alleggerivano in levare fino a diventare samba.

Sapete chi è Mãe Senhora? Vinicius De Moraes le chiede la prima benedizione nel “Samba da benção”, Carybé le dedica il suo libro di acquarelli dell’iconografia del Candomblé, Simone de Beauvoir e Jean Paul Sartre si fanno leggere da lei le conchiglie divinatorie, Pierre Verger le scatta la celebre fotografia e si fa iniziare da lei a Xango. “Le Signore di Bahia”

