Cerco d’immaginare il compare che dopo il pranzo di ferragosto saluta tutti e se ne va: “Aju ki ffari”. Sale in macchina sulla montagna e, mentre gli altri abitanti di questo piccolo paese della Calabria lottano col sonno post pranzo, tira fuori dal cofano la tanica e circonda con un getto di benzina gran parte del bosco fitto che vedo dalla mia finestra, quello che segna il tempo con la danza delle stagioni, che esplode in suoni e colori all’alba, che mi guarda di notte. Poi, accende il fiammifero e VAM! Cinque fronti di fuoco si accendono quasi contemporaneamente crepitando con alte vampe, il fumo denso riempie il cielo, oscura il sole, l’odore e le grida dei legni in fiamme mi richiamano alla finestra. Nient’altro si muove, il sonno ha avuto la meglio sul paese intero. Anche il compare sarà andato a dormire dopo il servizio? Chiamo i pompieri: assicurano che arriveranno a minuti, ma il fuoco continua per tutto il giorno. Pomeriggio e sera con aria irrespirabile, al bar si gioca a briscola, si ascolta musica in piazza e si chiacchera, come in un normale ferragosto. Se si chiede “cosa succede?” “avete visto il fuoco?” si possono ricevere le seguenti risposte: “Non è int’e nnui” cioè non è nella nostra proprietà, “così arrivano gli incentivi per lo stato di calamità”, “lo fanno perché dalla cenere escono i funghi”, “per dar lavoro a chi deve rimboschire”, “per dispetto”. Il compare, forse, è qui a dire la sua e per uno di questi motivi, o per tutti questi motivi insieme, crede di vendicare la sua infelicità, o di arricchirsi. La sua squallida figura incarna le più oscure forze del male, alimentate da odio per se stessi e disprezzo per la vita. Lavora per l’autodistruzione, per lasciare su questa terra che odia il segno evidente di un incenerimento morale. E adesso, che io sono sveglia a controllare le braci dalla finestra che aumentano di volume con il vento forte che ha iniziato a fischiare, starà dormendo? Non respira anche lui quest’aria che brucia gli occhi e la gola, e sua madre, i suoi figli, respirano altrove? Non è ancora chiaro a tutti che il mondo interno è int’e nnui?
Ferragosto a ferro e fuoco
