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Viaggi! Donne viaggianti, esploratrici, antropologhe, studiose, avventuriere, sognatrici, che lasciano i confini noti, le consuetudini, saltano steccati sociali, attratte da altri lidi, luoghi sconosciuti, popoli lontani, da altri modi di vedere la vita e la morte. Nella città santa del Tibet, tra i Dogon del Mali, sulle rotte dei cammellieri, in mezzo ai coccodrilli, sulla cima del Camerun, tra i laghi blu dell’Afghanistan, con le sacerdotesse di Bahia. Alexadra David Néel, Mary Kingslay, Ruth Landes, Isabelle Eberhardt, Anne Marie Schwarzenbach, Ella Maillart, Germaine Dieterlen sono alcune di loro. Ogni lunedì di agosto una rotta diversa attraverso i loro occhi. Donne che saltarono steccati sociali per allargare i loro orizzonti in società che le volevano stanziali, presso i caminetti, guardiane del fuoco e nutrici. Spostarsi, viaggiare, è un diritto inalienabile per tutti gli esseri umani. Dice bene Isabelle Eberhardt, che per potersi muovere liberamente, passò parte della vita travestita da maschio: “Essere sole, sconosciute, straniere e tuttavia sentirsi a casa ovunque, e partire alla conquista del mondo”