Tra i giganti del bosco

Tra i giganti del bosco

Natura e cultura del Parco Nazionale della Sila

Ascolta qui il programma

“I giganti della Sila” sono i pini neri della riserva Fallistro, alti come un palazzo di otto piani, pluricentenari, che quando cadono a terra sembrano animali mitologici, dinosauri, “pinosauri” come li hanno definiti i bambini che li vanno a trovare, ma in questo caso “giganti” sono anche molti degli abitanti dell’altopiano silano incontrati nel corso di questo viaggio, di cui il programma radiofonico è uno dei risultati. Sono piccoli grandi custodi della riserva secolare, pastori che parlano con le volpi, cuochi-sciamani, imprenditrici solide come alberi, curatori instancabili dell’opera di Mattia Preti, boscaioli che riconoscono l’affilatura della lama dal suono che fa, ideatori di fattorie aperte, fuochisti che fanno impennare locomotive degli anni venti, albergatori in mountain bike, maestri tessitori della trama della vita, divulgatori degli insegnamenti di Gioacchino da Fiore, locandiere che aprono al pubblico i tesori di famiglia. Un viaggio sonoro che diventa racconto, mostra, conferenza spettacolo.

  1. Un albero di otto piani e il filo di seta

    2. La trama della vita e il brigante gentile

    Ottavio “il brigante” lo incontravi sulle montagne della Sila. Una faccia che racconta. I suoi migliori amici erano gli animali. Come Nicola, il lupo, o Laura, la volpe dalla coda bianca che aveva allevato, che gli portava a conoscere i cuccioli. Se gli chiedevi dove abitava, rispondeva: in via dell’Angelo Custode, senza numero. Ho saputo ieri che si è trasferito nella casa maggiore, anche quella senza numero. Lo ricordo con tanto affetto e mi fa piacere poter riascoltare qui la sua voce nel programma “I giganti del bosco – Natura e Cultura nel Parco Nazionale della Sila”, l’ultimo della serie “Passioni”, regia di Cettina Flaccavento. Fatelo anche voi.

    3. I ricordi delle fate e la teologia figurale

    4. Il cielo e la terra

    Il racconto si conclude con una partenza: quella del Treno della Sila, che con la sua locomotiva del 1926, curata amorevolmente da fuochisti e macchinisti, porta i passeggeri alla più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Europa, in un viaggio nel tempo.

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